Mind the STEM Gap a scuola
9 punti per sviluppare un approccio didattico inclusivo e paritetico
Il Manifesto delle ragazze [e dei ragazzi] esprime dei principi generali, che abbiamo declinato su scuola e famiglia. Qui trovi la versione dedicata a chi insegna e a tutte le figure che, a vario titolo, collaborano al progetto formativo che coinvolge bambine e bambini, ragazzi e ragazze.
Propone 9 punti chiave attraverso cui si possono contrastare gli stereotipi e le pratiche che ancora ostacolano un approccio paritario, che garantisca a ragazze e ragazzi uguali opportunità di accesso alle discipline scientifiche.
Il Manifesto Mind the STEM Gap
a scuola
Gli educatori possono fare molto, scegliendo parole inclusive, che rendano visibile la presenza femminile anche in classe (in molte lingue, come l’italiano, il maschile non è neutro). Magari sottolineando le discriminazioni e gli stereotipi che proverbi ed espressioni tradizionali nascondono, a volte anche nei libri di testo, per esempio “Il papà lavora e legge”, “La mamma stira e cucina”.
Vengono trasmessi di generazione in generazione e lavorano in modo inconscio. Per questo è necessario aiutare studenti e studentesse a riconoscerli, discuterli e superarli.
Allenare la capacità di analizzare i fondamenti logici ed empirici di un’affermazione contrasta l’attivazione degli stereotipi, uno dei quali sostiene che i ragazzi siano più portati delle ragazze allo studio della matematica e della tecnologia.
Assegnare i ruoli a rotazione aiuta tutti ad acquisire sicurezza e fiducia in se stessi e nel gruppo: la leadership non è un fattore legato al genere, ma alle competenze.
Affrontare test logico-matematici (tramite app o giochi digitali) aumenta nelle ragazze il senso di autoefficacia, cioè la sicurezza circa le proprie capacità. E aiuta a riequilibrare una disparità, visto che fin da piccoli i maschi tendono ad avere una percezione di competenza più elevata in ambito matematico e scientifico rispetto alle femmine.
Agronoma, chimica, immunologa, neuroscienziata, geologa, biologa marina, ingegnere aerospaziale, informatica, architetta navale: in ambito scientifico ci sono tante appassionanti professioni, tra le più richieste dal mercato del lavoro. Offrire una panoramica ampia delle carriere e dei percorsi formativi STEM vuol dire aiutare le ragazze a immaginare con libertà il proprio futuro professionale, superando convenzioni e stereotipi.
Un buon modo è favorire la partecipazione a laboratori ed esercitazioni di esperte nei vari campi STEM, e dare visibilità alle vite e ai contributi di scienziate e ricercatrici, riscoprendo innovatrici del passato troppo spesso dimenticate dai libri di testo e avvicinandosi a professioniste contemporanee a volte trascurate dai media.
E che diano loro valore, puntando al successo del gruppo: competizione ma anche confronto e cooperazione.
Superare gli stereotipi e progettare una didattica più inclusiva, in grado di avvicinare le ragazze alla scienza è un lavoro difficile, su cui è utile confrontarsi anche all’interno degli organi collegiali.